mercoledì 9 ottobre 2013

Prontuario del bravo allievo

Adesso che sono un'allieva esperta ne posso parlare con cognizione di causa, quindi ritorno sull'argomento per spiegare meglio quanto finora appreso, potrei fare anche un breve corso. Così. Metti che a qualcuno, leggendo, venga voglia di imparare.
Ecco, il mio corso scritto potrebbe essere d'aiuto per provare questa insolita attività ed imparare le tecniche di base, come quando si facevano i corsi per corrispondenza o come la Cepu.
A tal proposito apro una breve parentesi personale: vorrei dire al signor Cepu, il quale sicuramente mi sta leggendo, che può anche evitare di continuare a mandare sms al mio numero, tanto non devo più dare nessuna materia. Almeno lui risparmia ed io mi libero di tutti questi sms inutili.
Sappiatelo, comunque, la Cepu per adesso fa offerte.
Una mia collega d'università frequentava la Cepu, e mi raccontava che molti altri nostri colleghi la frequentavano, e lei lo sapeva perché li incontrava alla sede generale. Però fra di loro non si salutavano; quando si incontravano per i corridoi dell'università, o in biblioteca, a malapena si guardavano e facevano finta di niente, si giravano dall'altra parte e cominciavano a fischiettare. Era praticamente una specie di setta segreta: tu conosci i tuoi Compagni Di Setta (o come si chiamano), ma devi mantenere il segreto in pubblico, devi ignorarli, come se non li avessi mai visti prima, come il saluto super segreto dei massoni... che però conoscono tutti.
O, quanto meno, io lo conosco.
Il problema del saluto massone, però, è che non lo posso usare in giro per vantarmi e soprattutto fingermi una massona perché non saprei quale altro Compagno Di Setta salutare. In più c'è il piccolo inconveniente che sono donna.
Comunque, dicevo, ho deciso di fare dei mini corsi per insegnare questa nuova attività. Quindi tu, caro collega, proprio tu, che stai leggendo perché che sei curioso di sapere cosa scrivo perché, dici, ti piace cosa scrivo (ma intendi: ti piace prendermi in giro), tu, prendi appunti. Da oggi pure tu potrai imparare la fine arte della danza del ventre!
Sono alla quarta lezione. Posso dire quindi, di avere acquisito, ormai, una certa esperienza nell'ancheggiamento e nello sventolamento. Oggi, soprattutto, ho imparato come si cammina di lato ancheggiando. Un poco come fanno i granchi nei cartoni animati, ma con 2 sole zampe.
Oggi, inoltre, ho fatto un'interessante scoperta socio-culturale sulla condivisione dei beni comuni. E poi si dice che fare del bene non serva a niente.
Oggi, infatti, ho rischiato di non potere fare la lezione, e non perché mi mancasse il gonnellino con i sonaglini, che di fatto mi mancava, ma non è questo il punto.
E nemmeno perché mi mancavano i veli o le Ali di Iside, no. Oggi mi mancavano i leggings. Cioè proprio i pantaloni da palestra, per intenderci.
Per sbaglio in borsa, questa mattina, ci avevo messo due magliettine ma nessun paio di pantaloni. Ebbene sì, rischiavo di saltare la lezione in palestra, oppure di fare Step in jeans. Comodo, se consideriamo la quantità di piegamenti e squat che l'istruttore pacioccotto ma tosto, ci fa fare ogni volta.
Fato volle, però, che mentre mi trovavo nello spogliatoio a scoprire la disastrosa assenza dei leggings in borsa, esattamente in quell'istante, entrò la Compagna di Corso alla quale un paio di mesi fa avevo prestato un elastico per capelli (dato che lei aveva dimenticato il suo a casa).
Fato volle, quindi, che la gentilissima Compagna di Corso avesse esattamente 2 paia di leggings e potesse quindi ricambiare il favore dell'elastico per capelli.
E così, leggings prestati color tortora, canotta nera arrotolata e ballerine dorate, mi sono immersa, anche oggi, nel magico mondo fatato della danza orientale. Oggi ho imparato il passo "della camminata di lato in punta di piedi". L'istruttrice dà, ai passi di danza che ci spiega, dei nomi del tutto fuori dalla logica comune e inventati rigorosamente sul momento. A volte cambiano persino da un momento all'altro, mentre meno te lo aspetti. Così, zac! Stai muovendo i fianchi a destra e sinistra ed improvvisamente l'ancheggiamento non si chiama più "otto" ma "fianco aperto".
Lo fa per mantenere viva l'attenzione, credo.
L'istruttrice di step, per esempio, è talmente precisa che ad ogni nuovo passo ti descrive tutti i muscoli che devi fare intervenire; del 97% dei quali, chiaramente, ne ignoro completamente la posizione mentre dei restanti 3% ignoro proprio l'esistenza. Certe volte penso persino che se li inventi lei, tipo "spingete lo psoas contro il gastrocnemio" o roba simile.
L'istruttrice di danza, invece, è più come me. Conosce il corpo umano per sentito dire, il bacino lo chiama bacino e il torace, torace.
Se devi muovere il fianco in tondo avanti ed indietro, lei ti dice "fai un otto col bacino". Facile. O "fai un passo col piede destro ed il bacino a sinistra, poi piede sinistro, centro, bacino a destra, stop, riparti, bacino a sinistra, senza fermarti". Intanto ricordati delle mani in aria messe a peso morto ed agita le dita come a volere sciogliere i muscoli del palmo e sventolare le braccia in alto ed in basso tenendole curve.
Ecco, questo è il passo del mio mini corso di oggi, facile.
Collega, domani interrogo. A saltare.

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